
“L’anima crede di stare nel corpo, ma è il contrario.”
Pir Elias Amidon
I Ritiri
Possiamo sapere davvero dove è il limite fra me e la canzone che sto ascoltando? Fra me e il tramonto che sto ammirando? O piuttosto c'è una unica realtà composta da 1) un io 2) un suono che vibra 3) l’ascolto, senza riuscire veramente a discernere dove iniziano o finiscono?
Allora immaginiamo di dedicare alcune ore esclusivamente a noi stessi ed entrare in una “spa per l’anima”. Con una modalità molto rilassata, fluiamo tra spazi di conversazioni illuminanti, meditazioni, domande e riposte, contemplazioni, balli e canti meditativi… esplorazioni dentro sé stessi, fino a rendersi conto che al centro dell’eterno mistero Cosa sono? Chi sono?
Tutti i dubbi, le ansie, i paragoni si dissolvono e da lì si espande un rilevante sollievo quando si realizza che non è necessario fare sforzi per essere sé stessi, essere felici o per risvegliarsi.
Per questo, serve smettere di fare sforzi per trovarsi nel proprio centro, equanimi e liberi di fare ciò che è necessario. Serve smettere di fare paragoni e tattiche -con l’obiettivo di essere o non essere qualcuno o qualcosa (idea di Sé)- per diventare consapevoli che tutti noi viviamo ora: momenti eterni nei quali la realtà si presenta a noi come uno spettacolo teatrale da guardare con apertura e curiosità, per poi poter agire in modo appropriato alle situazioni.
Infine, anche quest’ultima identità di testimoni si dissolve e allora rimane solo la consapevolezza che vita e azione avvengono spontaneamente, senza un dentro né un fuori.
Solo consapevolezza, un unico essere. Tu.